Reichlin

SUPERARE L'IRRILEVANZA DELLA POLITICA

Video-incontro con Alfredo Reichlin di lunedì 24/09/2012

Alfredo Reichlin, come si evince a colpo d'occhio dalla sua biografia, è stato un intellettuale che ha vissuto nella politica. Ha militato, combattuto, organizzato, elaborato, diretto, analizzato, testimoniato, e raccontato la politica attraverso tutta la sua vita. Un'esperienze che nasce e si afferma con quel fenomeno, a cui ci accostiamo nel nostro libro, che è stata la comunità culturale del PCI. Da gappista, da giornalista, da dirigente, da leader, da coscienza di quella straordinaria avventura politica che ha trasformato il nostro paese, insieme alle esperienze dei grandi partiti resistenziali. A lui, che ancora oggi ci testimonia come l'ambizione civile e la tempra di democratico non si spegne per nessuna ragione anagrafica. A lui si deve l'espressione “silenzio dei comunisti”, che abbiamo adottato nel nostro libro, a sintetizzare lo stato di sbigottimento che ha paralizzato per lungo tempo. Su questo abbiamo ragionato con lui...

Barletta (Bari) 26 maggio 1925. Politico. Ex Pci, Pds, Ds, ora col Pd, è stato presidente della commissione incaricata di scrivere la Carta dei valori del nuovo partito: «Il mondo è completamente cambiato, le vecchie strutture di appartenenza sono crollate, gli uomini sono soli ed esprimono nuovi bisogni sociali e individuali. Se non rispondiamo noi ci penserà la Chiesa cattolica, ci penseranno i musulmani... Quindi il Partito democratico non è un mini-compromesso storico, Moro e Berlinguer non c'entrano nulla, occorre una elaborazione culturale nuova... Non si risponde nel modo ridicolo di Diliberto con la falce e martello nell'era digitale». • «Sono un vecchio "gappista" del gruppo che a Roma ha combattuto i nazi-fascisti con le armi». • «Dalla natia Svizzera il nonno paterno, Adolfo, s'era trasferito in Puglia ai primi del Novecento impiantandovi una fabbrica per estrarre chimicamente il tannino dalle vinacce del Tavoliere, e lì, a Barletta, nacque nel 1925 Alfredo per poi vivere a Roma fin da bambino. E nella Capitale ha seguito per intero la trafila della giovane leva di intellettuali che Togliatti prese ad adottare. Fatti salienti furono, per Reichlin, l'amicizia con i due fratelli Pintor, Giaime e Luigi, il collegamento con la lotta armata tramite un altro amico di gioventù, Lucio Lombardo Radice, e l'esordio nel giornalismo di partito» (Nello Ajello). • «Braccio destro di Togliatti, sei anni alla guida de L'Unità, sei alla testa dei comunisti pugliesi (dal 1962 al 1968) e per sette volte a Montecitorio come deputato. Dopo la morte di Berlinguer fu indicato come uno dei suoi possibili successori. Assieme aGiorgio Napolitano, dopo aver accettato la svolta di Occhetto, si è schierato con D'Alema, favorendone nel 1994 l'elezione a segretario e poi stando da allora al suo fianco. Due i suoi libri più noti: Il silenzio dei comunisti (Einaudi 2002), brevi lettere sul comunismo italiano del Novecento, scritto assieme a Foa e Mafai. E Ieri e domani. Memoria e futuro della sinistra (Passigli 2002), sulle variabili culturali e sociali che governano la sinistra» (Corriere della Sera). • Vicepresidente della fondazione Italianieuropei, di cui D'Alema è presidente. • Sposato con Roberta Carlotto, già direttore di Radiotre. Prime nozze con Luciana Castellina, da cui ebbe due figli, entrambi economisti: Pietro (Roma 20 marzo 1956, insegna alla Luiss) e Lucrezia (già alla Bce, insegna alla London School of Economics). Giorgio Dell'Arti - Massimo Parrini Catalogo dei viventi 2009, Marsilio