L'ITALIAN GAME DELLE LUCCIOLE

Capitolo V

segue conversazione con Claudio Martelli

“Nei primi anni '60 ,a causa dell'inquinamento dell'aria, e sopratutto in campagna a causa dell'inquinamento dell'acqua sono cominciate a scomparire le lucciole. Il fenomeno è stato fulmineo e folgorante. Dopo pochi anni le lucciole non c'erano più.” Pier Paolo Pasolini,Corriere della Sera, 1 febbraio 1975



Nel gergo della CIA l'intrigo che ha avvolto la realtà politico-istituzionale del nostro paese nello scorcio fra la metà degli anni '70 fino a tutto il decennio successivo è definito come The Italian Game. La Cia sa bene di che gioco si sia trattato.

Al di là di ogni visione complottarda è comunque difficile immaginare che almeno i servizi d'informazione della maggiore potenza atlantica, perdurante la presenza sovietica sulla scena, non si siano interessati della traballante democrazia italiana, messa sotto tiro da oscure forze . Così come, più di un decennio prima, al dipartimento di stato statunitense si lavorò freneticamente all'Italian Desk per decifrare e orientare un altro Italian Game: quello che si giocò fra la fine degli anni 50 e gli anni di cui si occupa questo libro.

In quel cronotopo dell'inizio degli anni '60 si concentrarono eventi che non potevano non attrarre l'attenzione delle cancellerie occidentali e non solo. Un paese, uscito sconfitto dalla guerra sullo slancio di un precoce boom economico, stava crescendo a dismisura, forse oltre i limiti convenuti fra i due blocchi che dividevano il mondo, intromettendosi in settori delicati, come il mercato petrolifero, quello delle tecnologie informatiche e nucleari, arrivando addirittura ad inserirsi fra le potenze spaziali con il satellite S .Marco. Una realtà quella della potenza economica italiana che più si sviluppava e più appariva istituzionalmente instabile.


Avevamo la luna - L'Italia del miracolo sfiorato, cinquant'anni dopo

di Michele Mezza